giovedì 15 maggio 2014

Poveglia all'asta: i cittadini hanno vinto

Ci sono polemiche in città sulla vicenda di Poveglia. 

Ricapitolo per chi non la conoscesse. Il demanio mette in vendita, con base d'asta 0, il diritto di superficie dell'isola di Poveglia per 99 anni. Di fatto una concessione seppur molto lunga. L'asta telematica, che si è svolta in due fasi, la prima a offerte segrete e la seconda ai rilanci, è stata formalmente vinta da un imprenditore veneziano, Brugnaro, di Umana. 
Il “Fatto quotidiano” ha titolato Venezia, l’isola di Poveglia venduta a imprenditore. Sconfitti i cittadini , mentre “Linkiesta” Venduta un'isola di Venezia. I cittadini non hanno perso, hanno vinto,  facendo capire che hanno vinto perché il privato sarà comunque meglio dello Stato, e il privato sarebbe l'imprenditore Brugnaro. Insomma, sembrerebbe che sia stata sconfitta l'Associazione Poveglia per tutti, che voleva vincere l'asta per rendere l'isola pubblica. Io penso, invece, che l'associazione Poveglia per tutti sia già da ora, indipendentemente da come andrà a finire la partita dell'assegnazione dell'isola, la vera vincitrice e lo sia per diverse ragioni. 
In primo luogo lo è per la capacità che ha avuto di porre la questione dei beni pubblici sul piano della partecipazione dei cittadini al loro controllo e alla loro tutela: che migliaia di persone abbiano sborsato di tasca propria e si siano date da fare sul progetto di mantenere pubblica un'isola, e questo in un momento in cui la partecipazione politica è, o nulla, o volta alla pura contestazione dell'esistente, a me è sembrata una grandissima novità che ha delle immediate conseguenze sul destino di Poveglia stessa. La prima conseguenza è che, ammesso e non concesso, che l'isola rimanga a Brugnaro, i vincoli che impongono l'uso pubblico di una parte di essa dovranno essere rispettati: l'Associazione ha già predisposto una mappa che permette di vedere tutte le disposizioni del Piano Regolatore sull'isola con un semplice clic. Sembra una cosa banale, ma anche le altre isole che hanno avuto un destino analogo a quello che forse, perché non si sa ancora nulla, ipotizza Brugnaro, dovrebbero avere degli spazi pubblici, che di fatto non sono fruiti perché nessuno lo sa e perché la proprietà agisce per farli dimenticare. Tutto questo, per quanto poco - ma rispetto al nulla degli altri casi è moltissimo - è dovuto al lavoro dell'Associazione. 
Poi c'è l'interesse che il Comune ha manifestato per la prelazione dell'isola, interesse che esiste solo perché l'Associazione è riuscita a mobilitare i cittadini veneziani, altrimenti ci sarebbe stata semplicemente l'asta, adesso si sentirebbe qualche lamento sull'ennesimo sfregio a Venezia e al suo patrimonio e poi ci troveremmo l'ulteriore albergo o magari un parco tematico sull'isola dei fantasmi: un altro passo verso Venezialand. Si può dubitare delle intenzioni del Comune, ma se non ci fossero sarebbe comunque peggio. Ritengo che la progettazione che l'Associazione sta realizzando, anche grazie al coinvolgimento di moltissimi “veneziani” di tutto il mondo, e l'attenzione di tutti questi occhi puntati sulla laguna sud, siano una buona garanzia perché il destino di Poveglia non si esaurisca nel breve giro delle promesse elettorali. 
La partita per Poveglia è decisamente aperta e la possibilità che abbia un esito favorevole a chi ha a cuore l'idea che non tutto sia privatizzabile mi sembra del tutto realistica. Dipende da noi, cioè dalla capacità, da parte dei cittadini, di uscire dagli schemi un po' cinici e consunti a cui ci siamo abituati negli ultimi anni e che ci hanno fatto diventare dei comodi (per loro) spettatori che si lamentano a bordo del campo nel quale loro sono scesi. 
Io, rispetto alla discesa in campo, consiglio l'invasione di campo: adesso il secondo tempo lo giochiamo noi. 
In bocca al lupo a tutti i poveglianti del mondo!

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